Il 19 ottobre e il 26 ottobre si sono svolte Nola e a Napoli due importanti manifestazione contro il biocidio ambientale nella “Terra dei fuochi” e iniziative di questo genere negli ultimi anni si stanno moltiplicando ed è segno di un risveglio del popolo campano. Una domanda però è lecito come siamo arrivati a questo? come è possibile che venivano interrati rifiuti tossici con la complicità della politica e con l’omertà della maggior parte della popolazione? Come è possibile che pochi metri dai campi coltivati? La colpa è anche un po’di tutti noi che con la nostra “mentalità antisociale “ e la nostra “industriosità improduttiva”, descritta da Antonio Gramsci nella sua opera. Infatti intorno al “business” c’era un vero e proprio sistema dove anche la parte peggiore delle istituzioni ha fatto la sua parte e quasi tutti i vertici istituzionali erano coinvolti ,come afferma il superpentito Carmine Schiavone, ex boss dei casalesi. Il problema dei rifiuti non è solo ambientale è un argomento che abbraccia nel suo insieme il concetto di legalità, di etica ed ha anche risvolti negativi per la nostra economia. Quanti posti di lavoro si possono creare con un agricoltura di qualità e un turismo rurale avanzato? Perché la politica in quest’ anni si è auto assolta molte volte pensando” è una questione tra terroni” quando molti camion venuti per sversare venivano dalle industrie del nord? Perché la classe politica e una buona parte della cosiddetta “borghesia camorizzata” si sono venduti a questi traffico disumano? Perché non si fanno i nomi dei politici nazionali e locali che strumentalizzano solamente il dramma della nostra gente senza risolvere i problemi? “Munezza nun sacc o nom tuoj”