E’ iniziata stamane una perizia sull’impianto frenante sul bus che lo scorso 28 luglio precipitò dal viadotto Acqualonga dell’autostrada A16 Napoli-Canosa, nei pressi di Monteforte Irpino causando la morte di ben 40 persone. I periti, nominati dalla procura di Avellino hanno prelevato l’impianto frenante dal bus incidentato per rimontarlo su un veicolo della stessa casa e dello stesso modello. All’accertamento stanno assistendo anche i consulenti tecnici nominati da Autostrade per l’Italia, dai familiari di Ciro Lametta, l’autista deceduto nell’incidente e formalmente indagato per omicidio colposo plurimo e disastro colposo assieme al fratello Gennaro, titolare della “Mondo Travel” che noleggiò il bus turistico, e dai familiari delle vittime. La perizia sulle barriere sarà conclusa entro marzo, anche con le ricostruzioni tridimensionali della sequenza dell’impatto secondo le varie ipotesi emersa nel corso dei sopralluoghi compiuti dai periti. La notte scorsa il viadotto Acqualonga, dove si procede su una sola corsia, è stato chiuso al traffico per consentire lavori di ripavimentazione stradale.