A parlare sono i primi testimoni intervenuti a soccorrere i giovani coinvolti nel gravissimo incidente stradale avvenuto venerdì 29 gennaio alle 23.00 a Nola sulla Statale 7 Bis, nonché la testimonianza di quegli attimi di Tommaso, il giovane che fortunatamente ha subito meno danni rispetto ai suoi tre amici che invece si trovano tutt’ora in coma farmacologico. Ecco come sono andati i fatti.
I quattro giovani si trovavano a bordo della Fiat Punto condotta da Vincenzo e proseguivano in direzione Marigliano. A fianco, sul sedile passeggero, era seduto Giuseppe, dietro invece sedevano Tommaso e Angelo. I quattro giovani stavano parlando tra di loro, della loro vita e delle loro prospettive future. L’auto percorreva la Statale 7 bis ad una andatura normale, i giovani si stavano recando presso un locale della zona per trascorrere una serata in compagnia; infatti i quattro ragazzi, legati da una lunga amicizia, erano felici dell’arrivo di Vincenzo in paese, visto che lavorava da qualche anno al Nord come collaboratore scolastico. Vincenzo era giunto in paese per la scomparsa del nonno paterno e per i funerali tenutisi qualche giorno prima. Arrivati in prossimità del cavalcavia situato a pochi metri dal centro commerciale Expert, vedevano comparire dinanzi ai propri occhi un’auto bianca, la Lancia Ypsillon, che si schiantava frontalmente contro la loro Punto. Il botto è tremendo, neanche il tempo di gridare “attenzione” che cala un silenzio assordante nell’abitacolo. Scene da brivido, Tommaso all’arrivo dei primi soccorritori è l’unico a rimanere vigile seppur contuso e ferito in più parti del corpo, ma dall’auto nessuno può scendere perché le portiere sono bloccate dal violento urto. Dall’esterno qualcuno cerca di rassicurare Tommaso, il quale reagisce e cerca di prestare soccorso ai suoi amici dopo i primi attimi di terrore, cerca di rianimarli, ma non riceve risposta. Oltre allo shock e la grande paura, ha la forza di prendere il telefono e chiamare i soccorsi. Il primo è il papà che arriva quando ancora il figlio è bloccato in auto. Nel frattempo si fermano le prime auto, si cerca di fare qualcosa ma le scene sono così strazianti che ti immobilizzano. Arrivano i soccorsi: ambulanze, Vigili del Fuoco e Carabinieri. La scena sembra quella triste dei territori di guerra, quando saltano in aria autobombe, questo per l’enorme quantità di detriti e sangue che si trova sull’asfalto. I ragazzi, a mano a mano che venivano tirati fuori dalle carcasse delle auto, venivano prelevati dalle ambulanze e portati nei più vicini Pronto Soccorso. Le loro condizioni sono apparse subito gravi, come gravi erano le condizioni dei giovani della Lancia Ypsillon che tutt’oggi rimangono in coma farmacologico. I quattro giovani del baianese vengono separati e trasportati in ospedali diversi, dove sono ancora ricoverati. Giuseppe nel momento in cui viene tirato fuori dall’auto si sveglia ma non sente più le gambe. Scene che per chi le ha vissute rimarranno per sempre indelebili nella loro mente.
Angelo, che di professione fa il barista, ieri è stato svegliato per un attimo dal coma farmacologico e avrebbe parlato con la mamma, poi è stato di nuovo addormentato. Per Vincenzo la situazione è rimasta stazionaria, così come per Giuseppe, ma i medici stanno facendo il possibile per scongiurare il pericolo.