di Redazione sportiva
Il patron Angelo Antonio D’Agostino nel Media Day di ieri ha parlato delle ambizioni del nuovo Avellino: “Voleremo bassi facendo grandi cose, questo è il nostro motto anziché volare alti e fare poco. Stiamo allestendo una squadra competitiva, d’altronde siamo l’Avellino e dobbiamo dare lustro ad una provincia intera. Penso che possiamo fare un buon campionato, chiaro che io voglio vincere ma dire che in tre anni dobbiamo agguantare la Serie A è un po’ esagerato”. Un mercato fatto di proprietà per la squadra irpina: “Ho grande fiducia nel direttore, noi investiamo e i prestiti servono a poco. Siamo una delle poche squadre che ha giocatori quasi tutti di proprietà, con biennali o addirittura triennali”.
La questione stadio: “Le norme sicurezza ci costringono ad una capienza limitata di 7.000-8.000 posti quando il Partenio Lombardi ne può contenere più di 30.000. Chiaro che se dovessimo salire di categoria non si può andare avanti in queste condizioni. Provvederemo anche a tale situazione, una cosa alla volta”. Il Covid condiziona fortemente l’attività della squadra: “È una cosa nuova per tutti, siamo costretti a fare aggregare i nuovi giocatori dopo aver prestato le dovute cure. Ogni 4 giorni facciamo 40-50 tamponi, non uno scherzo a livello economico. Non è tanto questo aspetto a penalizzarci ma il rallentamento delle procedure”. Un’ultima battuta sulla mancanza del pubblico almeno nell’immediato: “La Serie A vive di diritti televisivi, anche la Serie B ha i suoi introiti ma in C si soffre perché di queste cose non se ne vede nemmeno l’ombra”.