La sentenza della Corte Costituzionale sul caso Cappato, ha rimesso al centro della politica , il tema del fine vita. Ieri pomeriggio , a seguito di questa sentenza, (evento già precedentemente programmato, ma rinviato in attesa della sentenza), si è svolto a Villanova del Battista, presso la sala convegni del Comune, un interessante dibattito, dal tema: “Disposizioni Anticipate di Trattamento ( DAT ) “, il diritto di scegliere e il dovere di informare.
Dopo i saluti ai presenti e una breve introduzione al dibattito, di Raffaele Panzetta, (Sindaco di Villanova D.B.) ha preso la parola Carmen Ciccone, ( Assessore al Comune di Villanova D.B.) che ha relazionato, sull’istituzione effettuata due giorni fa , di un apposito registro DAT , da parte del Comune.
Sul ruolo del notaio, nella redazione delle DAT, si è invece soffermato a lungo, Ambrogio Romano ( Presidente Ordine Notarile di Benevento e Ariano Irpino ), che ha delucidato , sulle tematiche giuridiche collegate.
Lucio Romano ( Professore e Senatore della Repubblica nella XVII Legislatura ,componente del Comitato Nazionale per la Bioetica ), ha tenuto una lectio magistralis, sintesi: “ Il parere espresso dal CNB, affronta il tema del suicidio medicalmente assistito sul piano generale ,e, riportando le diverse posizioni bioetiche. Le cure palliative , le terapie del dolore e l’assistenza medica alla fine della vita ,sono in grado, di prevenire le richieste suicidarie. Esse garantiscono il diritto di ogni malato a essere curato , anche in un contesto di patologie gravi o di fine vita. Per cui, una sedazione profonda e continua in presenza di morte è un pensiero , che unisce, il mondo laico e cattolico, per il rispetto della dignità della persona , e, su questo tema, ci si giuoca la civiltà. Ha concluso dicendo, che il legislatore non può esimersi dal legiferare in merito , perchè in effetti, la legge l’ha già scritta la Corte Costituzionale, basta solo farla propria“.
Ha concluso la manifestazione S. E. Mosignor Sergio Melillo ( Vescovo di Ariano Irpino e Lacedonia )
“Parlando di tutela ,e, dell’equilibrio di come affrontare la vita, senza alcun accanimento terapeutico , è in gioco una prospettiva antropologica della vita stessa. La tutela, che ha la legge. è una visione nichilistica , dei valori cristiani della vita. Siamo di fronte ad una legge , che per la chiesa è una questione etico e morale. Alla chiesa , sta a cuore la dignità della persona ,e ,nega il diritto al suicidio ,ma, rilancia l’impegno nei confronti dei malati terminali e dei loro familiari. E, come ci dice Papa Francesco, occorre un ritorno all’umanesimo in Cristo. Una nuova visione umanistica cristiana, da condividere , anche con quelle persone non trascendentali, per una visone dinamica esistenziale della vita“.
Hanno preso parte al congegno, un numeroso pubblico, tra cui gli studenti delle quinte, dell’Ititusto Liceale Pietro Paolo Parzanese di Ariano Irpino, accompagnati dai propri docenti.
Ha moderato il dibattito, Patrizia Cardinale ( Consigliera Comunale con delega alla cultura e istruzione).
Carmine Martino