A Salerno una storia di famiglia e di passione in chiave bio
Classe 1989 ed un DNA che non mente. Rodolfo Sorbillo, com’è successo a tutti nella sua famiglia, ha cominciato a mettere le mani in pasta in tenerissima età, aveva 5 anni. Ricorda bene quel momento, un rito che si è consumato con gioia ed entusiasmo nella pizzeria “La Maga Circe” di suo zio Gigi Sorbillo a Mergellina.
Da allora non ha mai avuto dubbi, avrebbe fatto il pizzaiolo. E la sua mamma, Carolina, ha sempre avvallato con piacere quello che dapprima era il talento di un ragazzo ed oggi è una professione a cui si dedica con molta devozione.
E’ così che è nata a Salerno il 21 settembre 2013, in Corso Garibaldi 29, la sua pizzeria napoletana, rappresentando il primo Sorbillo della quarta generazione.
Alle porte, dunque, il quarto compleanno che coinciderà con i grandi festeggiamenti del Santo Patrono della città: San Matteo.
Proprio in suo onore, ed eccezionalmente, soltanto dal 18 al 24 settembre sarà possibile ordinare un fuori menù che rappresenta da sempre questa festa: il panino con la milza, che – in questo caso – sarà servita in un fragrante panuozzo.
Per il 21 settembre, invece, i festeggiamenti si svolgeranno a pranzo e a cena. Per l’occasione tutti i commensali riceveranno a fine consumazione un goloso cup cake con una candelina, da spegnere con Rodolfo o da soli, magari con un bel selfie che renderà social una festa nella festa.
Una cinquantina di posti per un menù di impronta tradizionale. Una storia con lunghe radici, nata nel 1935 – in Via dei Tribunali a Napoli – con i bisnonni Luigi e Carolina.
Perchè se è vero che il mondo della pizza vive la sua grande rivoluzione, lui non ha dubbi “resto ancorato alla tradizione di famiglia, seppure scelgo farine biologiche e prodotti a denominazione e Presidio Slow Food. Quello che mi è stato tramandato per me è prezioso e lo rinnovo tutti i giorni lavorando con passione alle mie pizze”, spiega Rodolfo.
D’altronde avendo cominciato giovanissimo le strade che lo hanno portato ad apprendere i segreti di questo mestiere sono state molte. Dall’età di 14 anni e fino alla maggiore età negli orari extrascolastici ha lavorato nella sede storica dei suoi nonni in Via dei Tribunali 35 seguendo gli insegnamenti dei prozii Patrizio e Umberto, a 18 anni si trasferisce a Treviso andando a dar man forte a suo zio Giuseppe. Il ritorno a Napoli è accanto a Gino Sorbillo dove ha trascorso gli ultimi intensi mesi prima di decidere di dar vita ad una pizzeria tutta sua.
Anche qui l’impasto viene stagliato a mano ed è ottenuto con l’esclusivo utilizzo di farine biologiche di tipo 1 con l’aggiunta di lievito madre. La lievitazione minima di 24 ore garantisce un impasto leggero, soffice ed altamente digeribile.
Altro grande asso nella manica del giovane Sorbillo sono i fritti: dai crocchè agli arancini, passando per la golosa bontà delle frittatine realizzate con bucatini di Gragnano. Anche questa una produzione completamente artigianale, firmata da Rodolfo e dalla sua giovane squadra.
Certamente in carta anche la pizza con il cornicione ripieno di ricotta di bufala poi guarnita con provola affumicata, rucola e scaglie di Parmigiano Reggiano, un must di famiglia anche questo. Straordinarie le foto che ritraggono un giovanissimo Umberto Agnelli a degustarla proprio da Rodolfo Sorbillo senior nel 1959.
E se i grandi pilastri vi appassionano, un altro capitolo lo riserva la pizza fritta in tre versioni, di cui la classica con i ciccioli di maiale, la ricotta fresca, la provola di bufala ed il pepe nero.
Non manca la birra con qualche etichetta artigianale e tra le bibite presenti anche le versioni bio per i più attenti. Qualche etichetta di vino, tra cui bio e senza solfiti, chiudendo sui dolci della casa con un particolare impasto al cacao ed i classici angioletti fritti serviti con creme di nocciola e pistacchio.