450 Gradi, a Pomigliano d’Arco (NA) la pizzeria buona e bella

450 Gradi, a Pomigliano dArco (NA) la pizzeria buona e bella

A Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, da alcuni anni 450 GRADI è un indirizzo prezioso non per gli appassionati della buona pizza, ma anche per chi desidera sperimentare abbinamenti raffinati nel gusto.

Lo sa bene Gabriella Colucci, titolare che ha fortemente creduto in un progetto innovativo che coniuga pizza&cucina nel segno, però, di una tradizione gastronomica fedele e rispettosa del territorio e delle tradizioni, con un menu ricco e variegato e forte di una squadra giovane, dinamica e preparata.

450 Gradi, a Pomigliano dArco (NA) la pizzeria buona e bella
Lo staff di 450 Gradi con il Giornalista Renato Rocco, @TWM

L’idea di fondo ruota intorno alla proposta di speciali percorsi degustativi che prevedono differenti abbinamenti a vino o birra artigianale, grazie alla consulenza di Melania Milo, sommelier. La nostra pizza è una portata unica, un unico piatto, comprensivo di primo e secondo, in cui abbiamo operato una fusion e abbiamo pensato di associare la pizza di Raffaele Esposito, il nostro pizzaiolo, alla cucina dello chef Massimiliano De Novellis, per offrire ai clienti la possibilità di vivere un’esperienza di gusto diversa e speciale” – così ama sottolineare Francesco Strangis, direttore di sala.450 Gradi, a Pomigliano dArco (NA) la pizzeria buona e bella

Per i fritti, a cura di Giovanna Di Palma, addetta alle fritture del locale, spiccano le polpettine miste (all’ortolana e alle melanzane) accompagnate – per i vini – da un calice di Getis Rosato Costa d’Amalfi, un rosato del 2020, maturo e strutturato, e per le birre dalla English Ale Monaci Vesuviani. E la “Bomba di Osimhen”, una piccola e gustosissima rivelazione, è un gioiellino aggiornato sull’attualità calcistica: un panino al nero di seppia con ricotta aromatizzata al limone e crema di datterini gialli, sempre abbinata al Getis Rosato per i vini, e alla English Ale per le birre.

Il segreto è l’attenzione ai prodotti di qualità del territorio e gli impasti di pizza contemporanea che Raffaele Esposito ama sperimentare, come l’impasto al nero di seppia per la pizza “Mare Fuori”, ispirata alla celebre serie tv, con crema di piselli, fiordilatte, crema di prezzemolo aromatizzata al limone e seppioline saltate in padella con paprika. Freschezza e aromaticità sono esaltate nell’abbinamento con il Caprettone delle Cantine Olivella, un bianco dai sentori floreali, fruttati e freschi. Gli amanti della birra, potranno deliziarsi con  una English Ale Monaci Vesuviani.

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pizza “Mare Fuori”@TWM

Dalla cucina sfilano entrée da ristorante, belli da vedere, esteticamente ben costruiti, buonissimi da gustare, come la caprese scomposta con crema di latticello, gelée di pomodoro e crema di basilico che Melania Milo ben suggerisce in pairing con l’ottimo Asprinio di Aversa spumantizzato di Salvatore Martusciello.

Sempre intramontabile ed irresistibile la tradizionale Marinara, ancora più gustosa nella versione originaleFiori & alici” che, all’impasto tradizionale con provola e alici di Cetara, coniuga anche i leggiadri e squisiti fiori di zucca, la dolcezza dei datterini gialli e la pungenza agrumata delle zeste di limone. Anche qui, in pairing Caprettone Olivella mentre, per le birre, la English Ale dei Monaci Vesuviani.

Ritorno alle origini potrebbe chiamarsi la pizza “Bufalina al rutiello”, la tradizionale margherita con mozzarella di bufala al padellino accompagnata, per i vini, da un Katà (da uve Catalanesca) di Cantine Olivella, mentre per le birre da una Strong Ale Monaci Vesuviani.

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Bombetta fritta, @TWM

Chiusura in dolcezza con la classica bombetta di pasta pizza fritta, ripiena di confettura alle pellecchielle vesuviane, in uscita con meringhe e zucchero a velo, abbinata a Rhum Don Papa o Amaretto Di Saronno.

Riuscite a resistere?

a cura di A. Cascone