“Basta con i falsi miti sulla pasta: non è vero che non si può mangiare la sera, e perché mai privarsi di pasta e patate?”
Cinque i consigli degli esperti per concedersi un piacere gastronomico che in molti guardano come ad un nemico giurato della linea.
Secondo i dietologi, sarebbe opportuno prediligere la pasta di grano duro, meglio se trafilata al bronzo e anche integrale.
Meglio ancora gli spaghetti che hanno l’indice glicemico inferiore e sono adatti anche ai diabetici e a chi deve perdere peso.
Vietata la pasta scotta: deve invece essere assolutamente al dente perché dà più sazietà e ha un indice glicemico più basso.
e capita di distrarsi, si può raffreddare sotto un getto d’acqua corrente.
Sì a una bella spaghettata saltata in padella con olio extravergine d’oliva e spezie, ma ogni tanto aggiungiamoci anche cibo proteico.
Fra l’altro questa associazione stimola la tiroide: accompagnarla con della verdura amara riduce la ritenzione idrica.
La pastasciutta può essere consumata anche di sera, soprattutto se siamo stressati, se soffriamo d’insonnia, se siamo in menopausa e abbiamo le vampate o se soffriamo di sindrome premestruale.
Questo perché la pasta favorisce la sintesi di serotonina e di melatonina facendo assorbire maggiormente il triptofano e quindi fa rilassare e favorisce il sonno.
Se ci rilassiamo si riducono gli ormoni dello stress, fra cui il cortisolo, che favoriscono l’aumento di peso.
Il biotipo nervoso cerebrale può concedersi una bella spaghettata o riso a ogni pasto, il biotipo linfatico che deve perdere peso è meglio che non la mangi proprio tutte le sere
il biotipo bilioso e sanguigno,
con moderazione e associando la pasta al consumo di verdure, può mangiarla sempre.
Per chi è celiaco o sensibile al glutine, ha la permeabilità intestinale, o soffre di colite o di malattie infiammatorie intestinali, via libera alla pasta di riso integrale,
di quinoa e di grano saraceno, sempre con l’accortezza di consumarla al dente e associata a delle verdure amare, prima o dopo il pasto.