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Marinella di Selinunte, frazione del comune di Castelvetrano, nel trapanese, è un borgo di pescatori: lo è dalla metà dell’Ottocento, quando qui cominciò a stanziarsi chi, proveniente da località come Cefalù, Porticello, Balestrate e Castellammare del Golfo, aveva scoperto che nelle acque antistanti a questa porzione di costa siciliana si pescava abbondantemente. Un lavoro che si è fatto tradizione, un mestiere duro e faticoso, tramandato di generazione in generazione.
Per tutelare quest’arte così antica e tradizionale, nasce oggi il Presidio Slow Food della pesca tradizionale del Golfo di Selinunte.
«Questo Presidio Slow Food non tutela esclusivamente le sardine, che vivono abbondanti nelle acque di fronte a Marina di Selinunte, o altre specie ittiche: tutela il modo di lavorare dei pescatori» spiega Serafina Di Rosa, portavoce della Comunità Slow Food per la valorizzazione dell’Alto Belice e referente dei nove pescatori che, già oggi, aderiscono al rigido disciplinare che ne regola l’attività.
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a cura di A.Cascone