La storia di Tenuta Carretta, che quest’anno compie 555 anni – tra le più antiche d’Italia – e quella del cru Cannubi si legano indissolubilmente a partire dal 1959, anno d’impianto del vigneto di nebbiolo che si trova nella parte più distintiva della Menzione Geografica Aggiuntiva, quella che potrebbe essere definita come “Cannubi di Cannubi” o “Cannubi classico”. Una storia che inizia nel lontano 1467 in cui, per la prima volta, in un documento ufficiale compariva la “cassina Caréta”, ubicata proprio sulle terre dove oggi sorge la cantina moderna.
«Cannubi è uno dei “climat” più storici d’Italia – racconta Giovanni Minetti – A.D. di Tenuta Carretta – perché è almeno dal XVIII secolo che si hanno notizie abbastanza precise da poterlo identificare come area a sé stante, da cui già si ottenevano (come si ottengono oggi) vini direttamente collegabili ai suoi vigneti».
Oggi la storica cantina di Piobesi d’Alba possiede sulla collina di Cannubi quattro vigneti, per una superficie complessiva di 2,6 ettari che danno origine a due diverse etichette: il Barolo Docg Cannubi e il Barolo Riserva Docg Cannubi Collezione Rag. Franco Miroglio. «Due vini – continua Minetti – che veicolano nel mondo non solo lo stile aziendale, ma anche una parte di storia della viticoltura delle Langhe, e rappresentano davvero una testimonianza concreta dell’inestimabile patrimonio della tenuta e del suo impegno per preservarlo».
Tenuta Carretta, infatti, pratica una viticoltura sostenibile e dal 2018 è azienda certificata secondo i protocolli del progetto The Green Experience, che prevedono – tra l’altro – il divieto dell’uso di diserbanti e disseccanti e la lotta contro gli insetti nocivi con l’utilizzo di trappole a feromoni, favorendo inoltre il ripopolamento di predatori autoctoni quali passeracei e chirotteri.
LE ANIME DEL BAROLO CANNUBI
Il Barolo Cannubi è il risultato di una combinazione irrepetibile di fattori pedo-climatici in grado di dare vita a vini che, anno dopo anno, confermano il loro status symbol di massime espressioni della denominazione. Geograficamente, Cannubi è il punto d’incontro tra le due principali zone geologiche del Barolo: da una parte il versante elveziano di Monforte d’Alba, Serralunga d’Alba e Castiglione Falletto, dai terreni profondi e compatti, caratterizzati dalle Formazioni di Lequio e da argille calcaree, in grado di apportare ai vini potenza e struttura. Dall’altra i suoli più giovani e soffici di La Morra e Verduno risalenti al periodo Tortoniano (marne di Sant’Agata Fossili), che apportano l’eleganza e i profumi. Circondato da profili collinari più elevati, la collina di Cannubi è protetta dal freddo e dal vento e gode di un microclima unico, elementi che contribuiscono a conferire al Barolo che qui nasce una notevole intensità aromatica e un perfetto equilibrio tra eleganza e potenza.
A. Cascone