“I cambiamenti climatici sono un’evidenza, l’annata che stiamo vivendo è inusuale ma deve metterci sull’attenti. Oggi più che mai il biologico può essere un cuscinetto importante per affrontare impreviste avversità metereologiche. Siamo erroneamente abituati a guardare la pianta solo per quello che vediamo, ma c’è una parte di essa che sta sotto terra che ne rappresenta “la testa” e che governa. Il lavoro in vigna, prima che in cantina, è sempre più importante. La cura della pianta nella sua interezza e de suo ambiente ipogeo deve andare al di là della conduzione in bio. Una conduzione con senso, appunto, è diventata necessaria”.
Alla sua diciassettesima vendemmia il vitienologo salernitano Sergio Pappalardo non ha dubbi, il biologico sta diventando un’esigenza per recuperare i danni che nel tempo sono stati fatti ai nostri suoli.
Riunendo sotto il marchio “CON(SENSO) wine” i suoi servizi di consulenza vitivinicola, Pappalardo continua a prediligere realtà con vigne proprie che scelgano la conduzione bio e la vinificazione senza solfiti.
“Come non possiamo ignorare la salute dell’ambiente, non possiamo ignorare la salute di chi sceglie di bere un buon bicchiere di vino. Avverto anche il senza solfiti come un dovere, per fortuna oggi le biotecnologie ci offrono un grande sostegno”, sottolinea.
La vendemmia 2017, cominciata per CON(SENSO) wine il 22 agosto a Chiavari (GE), si è contraddistinta per una forte siccità ed un gran caldo che ha risparmiato poche aree.
“Ogni vigna è a sé, ma la siccità prolungata per tutta la primavera è proseguita in estate, dando problemi a tutti ed abbassando le rese già fortemente colpite dalle gelate tardive di fine aprile. Ulteriore problematica una maturazione disomogenea nei vigneti, falsata nell’accumulo zuccheri. In Campania quanto in Liguria, altra regione in cui svolgo la mia attività di consulenza. Ma se la quantità lascia a desiderare, possiamo consolarci con una qualità sanitaria certamente superiore, conseguente ad una totale assenza di umidità”.
Sono già in cantina il Fiano, il Primitivo e l’Aglianicone di Tenute del Fasanella, realtà che da sempre propone vini senza solfiti in Campania, mentre manca poco per le vigne di Aglianico tra i Monti Picentini dei Viticoltori Lenza.
Nell’azienda agricola San Nicola nel Tigullio sono arrivate in cantina delle ottime uve di Bianchetta genovese, mentre è partito il conto alla rovescia per ilVermentino.
Seguiranno a ruota i bianchi della Cantina Tagliafierro a Tramonti, in Costa d’Amalfi, con la Pepella e la Biancazita. A poca distanza seguiranno gli altri rossi in seno a CON(SENSO) wine: l’Aglianico, il Tintore ed il Piedirosso.
La più fresca Irpinia tratterrà ancora un po’ le vigne di Greco di Tufo di Le Ormere a Santa Paolina, ma anche quelle di Chianche di Ducato di Chianche.
“Le previsioni ci parlano di una vendemmia largamente in anticipo a tal punto che noi chiuderemo a fine settembre – al massimo inizi di ottobre – con il Tintore ed il Piedirosso in Costa d’Amalfi ”.